Le pesche di Ortovero: dal produttore la consumatore, il km 0 de L'OrtoShop
Le pesche di Ortovero sono tornate all’Ortoshop. Questo prodotto, unico per le sue caratteristiche organolettiche è entrato a far parte di diritto della storia recente di Ortovero. Il microclima di questo paese e del territorio circostante, le caratteristiche del terreno e la cura dei coltivatori, hanno dato vita ad un prodotto di grande qualità.
La pesca di questa zona è diventata famosa perché nel dopoguerra i terreni di Ortovero sono passati da una agricoltura di sussistenza a produzione commercialmente rilevante proprio grazie ai pescheti, la cui realizzazione è stata possibile grazie a un sistema irriguo già in uso a partire del 1500 e chiamato beudo: un sistema di canali che parte da Pogli e si sviluppa su tutto il paese di Ortovero.
La conversione dei terreni di quest’area ha visto il passaggio, nel dopoguerra, da coltivazioni di sussistenza a quelle più commercializzabili, come le pesche, appunto, richieste sui mercati del nord Italia.
Il grande successo di questo frutto è testimoniato dal mercato ad esso dedicato che, a partire dagli anni ‘50 e fino agli ’80, si teneva nella piazza principale di Ortovero. In un primo tempo i frutticoltori portavano le pesche nelle ceste che, sempre ad Ortovero, venivano acquistate e lavorate, selezionate e messe nelle cassette basse, dette “padelle”, dando vita a un’embrionale esempio di “filiera corta”. In seguito la lavorazione venne fatta direttamente dai frutticoltori.
Nel 1967 per promuovere il prodotto venne creata la “Sagra delle pesche e del vino Pigato”, che si tiene ancora oggi a metà agosto con grande successo di pubblico. Col tempo, dopo aver sfruttato i terreni per molti anni e grazie anche al riconoscimento della DOP (metà degli anni ‘90) per il vino Pigato, molti agricoltori hanno abbandonato le coltura delle pesche per dedicarsi alla più remunerativa vigna. Dopo anni di declino, la volontà e l’impreditorialità di alcuni coltivatori ha fatto rinascere questa coltura e oggi all’Ortoshop è possibile nuovamente acquistare e consumare le pesche di Ortovero, premiando così il lavoro dei nostri coltivatori e la qualità dei prodotti locali.
La pesca
Valori nutrizionali
Una pesca di 100 grammi contiene: 89 grammi d’acqua, un grammo circa di fibre, circa dieci grammi di zucchero, per un totale di circa 30 kcal.
I minerali più presenti sono potassio (190 mg), fosforo (20 mg), e poi, in quantità più ridotte, magnesio e calcio.
Tra le vitamine la più presente è la C ma, in quantità ridotte, sono presenti anche vitamine B1, B2, B3, B5, B6 e la vitamina A.
Questi valori vanno ritenuti validi per la frutta fresca, mentre per le confetture, le pesche sciroppate o conservate in altro modo essi possono essere notevolmente differenti. Di qui l’importanza di consumare preferibilmente questo frutto fresco e secondo la disponibilità stagionale.
Il pesco nel giardino domestico
Il pesco è uno degli alberi che più frequentemente si trova nei frutteti
domestici. Questo successo è senz’altro dovuto alla duttilità dei suoi frutti, oltre che alla bellezza della sua fioritura.
Per coltivare in maniera proficua il pesco non va dimenticato che esso non ama i terreni argillosi, eccessivamente compatti o soggetti a ristagni idrici perchè le sue radici sono soggette a marciume. Per quanto riguarda il terreno il pesco predilige terreni sciolti e profondi e anche se il suolo è sabbioso vegeta bene se viene concimato e irrigato.
Altro fattore importante sono le gelate: anche per il pesco, così come per gli altri alberi da frutto, sono molto dannose le gelate tardo invernali o primaverili che danneggiano il fiore ed inibiscono la crescita del frutto. Quindi se si è deciso di intraprendere la coltivazione del pesco in zone soggette a gelate tardive la pianta dovrà essere protetta dandole un riparo, per esempio addossandola contro un muro. La pianta del pesco si presta comunque a diverse forme di coltivazione: oltre all’orto vero e proprio è possibile coltivare questo albero anche in vaso (a tre o quattro branche, oppure a palmetta o a fuso).
Una delle ragioni del buon successo del pesco come albero da frutto domestico è anche la sua produzione piuttosto precoce: questa pianta entra in produzione già dal terzo anno della messa a dimora.